lunedì 17 novembre 2008

Come cambia la musica


Per chi come me è abituato a macinare chilometri, per impegni lavorativi e non, la musica è una dolce compagnia.
Ho sempre amato la musica. Non potrei mai vivere senza di lei. Ne traggo piacere, godimento.
Tante volte è il motivo per cui mi siedo contento al volante anche se mi aspettano chilometri su chilometri verso luoghi e facce non piacevoli.

Quando sono fortunato, il motivo dei chilometri è il Surf.

Essendo di Milano, non solo non lo discuto ma ormai è un dato di fatto: il viaggio è parte integrante dell’esperienza surfistica.
Quelle volte che c’è onda e mi preparo per il viaggio, scelgo accuratamente la musica e godo come un riccio.
L’ho sempre fatto, sin da quando viaggiavo con gli amici. Ora che viaggio da solo, a maggior ragione, la musica è mia amica.
Ultimamente, sull’onda del linguaggio ipodistico, mi rendo conto che in prossimità della meta vado di PowerSong.

Una volta, quando il web non aiutava noi poveri vagabondi forzati del surf, dall’uscita dell’autostrada alla spiaggia, l’atmosfera dell’abitacolo era pervasa da un unico assordante silenzio: il dubbio delle onde richiedeva una religiosa preghiera di aiuto e conforto dopo ore e ore di strada.

Oggi invece che internet ci regala certezze e i viaggi sono molto meno punti interrogativi, in prossimità della meta mi permetto volume a palla e una botta di carica.

In quei dolci 8 chilometri, dall’uscita del casello di Carrodano alla balconata, dopo curve e curve e sorpassi di Ape Car varie, godo della musica che mi da energia.
E quando arrivo e lancio la prima occhiata alle onde, tutto si mi fissa nella memoria.
Quella sarà la canzone che mi porterò in acqua tra un onda e l’altra.
E quella sarà la canzone che si fisserà nei ricordi di un’altra indimenticabile giornata.

Pura Vida

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