Ci ho provato. Ma è andata buca. Come la ruota della mia macchina.
Alla fine credo che sia stato destino, e tutto sommato benevolo.
Sono partito prima dell'alba. L'auto era già carica. Mi è bastato svegliarmi, vestirmi, andare nel garage ed ero in tangenziale.
Purtroppo però quasi a ridosso di Assago, ho sentito un rumore sinistro e la macchina prendere la tangente.
Ho realizzato che avevo bucato. ...azz!
Tutto sommato era ancora presto: le 7 e 10. Tempo ce n'era. Giù dalla macchina, indosso il giubbotto catarifrangente come da codice della strada, fuori il long dalla macchina per poter aprire il sottofondo del baule ed estrarre il ruotino.
Ruotino ok. Faccio 3 km e sono in un'area di servizio. Spero che ci sia un gommista. Aspetto le 8 l'arrivo di un meccanico dell'officina della pompa di benzina. Arriva ma non può fare niente. Mi indica a qualche chilometro Pino Gomme, un megacentro del pneumatico aperto anche il sabato. Mi ci fiondo: arrivo che sono le 8 e 10. Quei dieci minuti per beccarmi davanti a me almeno altre cinque vetture che devono fare la convergenza, ecc.
La vedo male. Vedo le onde sfuggirmi.
Morale della favola: la macchina è pronta alle 10. Che faccio?
Chiamo Levanto: scusa c'è mare?
Lo stiamo aspettando. Fa scirocco ma deve ruotare a Libeccio. Se chiami più tardi ti aggiorno.
Vabbè...non tutti i mali vengono per nuocere. Se non avessi bucato, mi sarei fiondato a Levanto e avrei trovato la sorpresa della piatta. E invece, eccomi qua con una chance in più per domani.
Domani ci sarà mare, magari grosso. E io sarò ancora in macchina per coronare il mio sogno.
A domani
sabato 29 novembre 2008
Interludio di onde
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