martedì 24 giugno 2008
Miki Dora "Da Cat"
Mickey Chapin Dora, Miklos S. Dora III, Miki Dora, MSD III. Tanti I nomi, tante le sfacettature che caratterizzano questa complessa personalità simbolo di un era e del vero spirito di uno sport che grazie a lui è divenuto popolare e tanto amato anche dalle masse. Genio e sregolatezza. Lui è "Da Cat." E' Mickey Dora, con le sue contraddizioni, è l'antieroe per eccellenza; ma come nessun altro incarna il Surfismo e il suo spirito puro.
Nato a Budapest da Miklos e Ramona Dora (who soon divorced), il suo patrigno, il grande surfer Gard Chapin lo contagia, portandolo alla spiaggia e introducendolo all'ambiente. Da quel momento la malattia gli entra nel sangue e non lo lascia più. Anzi è lui stesso, con il suo forte carisma e la sua personalità che contagia migliaia di giovani che tendono ad emulare le gesta surfistiche e non.
Innovativo, naturale, agile, felino, supremo. Detta legge sulle infinite destre di Malibu, il suo home spot. La forma di Surfismo che lo coglie è un mix di esaltazione e depressione altalenante.
Quando lui è in acqua, non c'è niente che lo possa fermare. Sposta "di peso" chiunque gli sia davanti. La sua arroganza e le sue grida diventano famose. I raptus che lo colgono "fanno paura". Ma eccelle. E tutti lo riconoscono...anche i suoi "nemici".
Del Surfismo incarna lo spirito più puro. Nonostante sia unanimamente riconosciuto come il migliore, odia le gare...le boicotta, compie sabotaggi. Nel suo "delirio" sostiene che i contests esercitano un controllo "fascista" sui surfisti, sulle spiagge e sulle onde. Le gare sono l'antitesi dell'essenza del Surf che è la libertà. Creare regole arbitrarie per giudicare il surf, non può che distruggerne la libertà creativa. Memorabile la sua ultima partecipazione alle gare, al Malibu Invitational Surf Classic nel 1967, dove viene fotografato mentre fa vedere il culo ai giudici prima di abbandonarla. I dottori studiano la sua forma di Nudismo Estremo. Oppure memorabili sono le sue partecipazioni a gare in cui entra in acqua con una tavola da tandem lunga 11'6'', noncurante del risultato finale. Oppure le sue iscrizioni a gare, o addirittura promotore di contest intitolati a suo nome, che poi puntualmente diserta...
In Mickey, il Surfismo si esprime come avventura, come libertà. E' un sovversivo, un convinto sostenitore dell' anti-establishment e la sua avversione all'ordine costituito lo porta su una strada di piccole truffe, assegni falsi e carte di credito scadute, e ad una lunga latitanza, in località del centro e sud America, della Francia, della Nuova Zelanda della Namibia e del Sud Africa, dove vive a lungo nelle vicinanze di Jeffrey`s Bay. Nella sua cartella clinica, molti gli episodi che riportano questo stato cronico, come quando in compagnia di Mickey Munoz, alle Hawaii, senza il becco di un quattrino, va a cena in uno dei più lussuosi hotel ristoranti di Waikiki, e dopo aver mangiato i cibi più costosi del menu, paga un conto di 200$ (nel 1964), firmando una ricevuta con il nome e il numero di camera di un ospite che aveva sbirciato poco prima dal tabulato della reception.
Il Surfismo in Dora è altalenante e per questo spesso in lui si riconoscono atteggiamenti contraddittori. Infatti alterna atteggiamenti di purismo del surf, no-contest, no-selling the soul, no-commercial profit, a episodi dove lui, anima anticonformista, collabora con le produzioni hollywoodiane di filmetti a tema surfistico che hanno poi avuto l'effetto di riversare le odiate masse sulle spiagge, con una tavola da surf sotto il braccio ed un sorriso plastificato sulla faccia. Oppure quando sotto pressione del suo amico Greg Noll, decide di porre la sua firma su un modello di tavola che è poi diventata leggenda e un best-seller del mercato. A proposito il buon vecchio Greg commenta" Dora era un ribelle. Lo stile di vita anticonvenzionale e libero gli calzava a pennello. Sebbene acconsentì di creare una tavola da Surf con il suo nome, odiava l'industria del Surf perchè aveva rovinato la purezza dello sport. Anche se di questo ho vissuto fino ad oggi, devo dire che sono d'accordo con lui."
La sua personalità oscura quella di tutte le surf stars passate e presenti. La sua scomparsa ne ha aumentato il mito. Nonostante una brutta malattia lo abbia portato nel mondo dei più, Dora come simbolo è vivo più che mai e riesce ad animare lo spirito del Surfismo nelle sue espressioni di malattia e passione. La prova è il fatto che da sempre, "writers" anonimi scrivono il suo nome sopra il muro che guarda lo spot di Malibu nonostante venga periodicamente cancellato dalle autorità municipali...
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