Quando l'infanzia ci lascia per far posto all'età adulta, la vita inizia a fare sul serio. Iniziamo a fare i conti con le responsabilità e il fardello inizia ad appesantirsi in men che non si dica. Improvvisamente quello che era un cuor leggero e spensierato diventa cupo e carico di preoccupazioni. Per alcuni, c'è solo un modo di rasserenarsi; ritornare a giocare e recuperare il bambino che è in noi; salire su una tavola mentre si muove nell'acqua. E poi farsi fotografare con quella faccia che vedete qua sotto
In azione: Ivan Dino Andino - Location: Hendaye - Tempo: qualche anno fa a Capodanno.
mercoledì 30 aprile 2008
martedì 29 aprile 2008
Porno Surf
domenica 27 aprile 2008
L'arte surfiera di John Holm
Un'infanzia trascorsa tra la spiaggia e il mare, tra Laguna Beach, Haleiwa e Santa Cruz dove ha imparato a surfare durante le lunghe vacanze scolastiche estive. E poi più tardi, un diploma grafico e un infinito talento per la pittura e le rappresentazioni.
Ecco John Holm e la sua arte: una serie di immagini dipinte su legno, pezzi di relitti, o più semplicemente tele. Uno stile molto pulito e profondo, capace di cogliere come nessun altro quella sensazione armonica che solo un surfista che cavalca le onde sa instaurare con il mare. Se volete deliziarvi vi consiglio di sbirciare www.holmsurfscapes.com.
E come dice Matteo nelle sacre scritture: "What kind of man is this? Even the winds and the waves obey Him!"
Aloha
giovedì 24 aprile 2008
Labbra Sexy
mercoledì 23 aprile 2008
Irresistibile!!!
Lo ammetto. Non è mia. Vi dirò di più, l'ho rubata da un altro blog ma non ricordo quale. Quando l'ho vista, è stato più forte di me: dovevo averla per farvela vedere. Il problema è che non so più a chi chiedere il permesso per pubblicarla. Ma tant'è...l'ho gia fatto. Chiedo umilmente perdono per questo peccato. Ma ne vale la pena...un esempio di Surfismo reale, creativo, originale...un capolavoro di ingegneria inventiva difficilmente ripetibile, frutto indubbiamente di una mente malata di Surfismo cronico...semplicemente, come il titolo del post, irresistibile!!!
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lunedì 21 aprile 2008
September
September è un progetto artistico simile ad un viaggio attraverso l'ontologia del Surf. E' un libro che si apre con una citazione storica di Andy Warhol durante una sua visita a La Jolla nel 1968 (I'm extremely interested in finding a new way to live and I think that surfing could possibly be the answer) e si snoda in una serie di foto, disegni, immagini orchestrati da Michael Fordham.
Il progetto narra di un surf trip sulla costa occidentale dell'Irlanda durante il mese sacro di Settembre quando l'Emisfero Settentrionale viene attraversato dall'equinozio portando onde consistenti e venti "amichevoli". L'idea è semplice ma entusiasmante: Michael ha raccolto i surfisti più creativi, affittato una casa nelle prossimità della costa e documentato i lunghi giorni di surf tra onde, paesaggi e riflessioni.
September è solo il primo progetto di una lunga serie. La sua prima uscita risale ormai a tre anni fa. Recentemente è stato ristampato e, come la sua prima edizione, è subito andato a ruba. Se siete amanti della bella arte Surfiera ve lo consiglio vivamente...sempre che riusciate a trovarlo...
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domenica 20 aprile 2008
Ora Pro Nobis
Ancora un lutto nella baia. Causa una serie anomala, l'ennesimo Surfista è stato costretto a piangere la sua beneamata compagna di giochi inevitabilmente spezzata in due dalla potenza delle onde. I molti presenti hanno partecipato affranti ed attoniti alle esequie avvenute subito dopo l'uscita dall'acqua. Il padrone della tavola, addolorato, ha ricordato le gesta di momenti epici trascorsi insieme e subito dopo ha promesso una pronta guarigione grazie all'intervento di qualche stregone curatore, capace di far resuscitare tavole in condizioni ben più disperate. Attendiamo tutti il lieto evento.
Per il momento Ora Pro Nobis.
Per il momento Ora Pro Nobis.
sabato 19 aprile 2008
In the sky
Parcheggio
E' ormai consuetudine per chi frequenta i luoghi del Surf, donare svariati Euro alla buona causa del parcheggio. E' chiara l'importanza per il Surfista in azione, di parcheggiare in posizione privilegiata negli immediati pressi delle onde, sia perchè una volta arrivati allo spot egli ha assoluta necessità di visionare il campo giochi, sia perchè, sentendo necessità urgente di gettarsi in mare, il più vicino parcheggia, meno tempo passa alla sua entrata tra le beneamate onde. Ormai tutta la costa ligure e toscana hanno capito questa necessità e istituendo parchimetri anche fuori stagione, hanno visto aumentare vertiginosamente le loro entrate. Per il Surfista arrapato di onde il denaro non conta nulla se paragonato alla goduria del Surf; sarebbe disposto a pagare qualsiasi cifra. Non approfittatevene però. Molti di loro tengono famiglia. Appropriarsi in modo così vorace dei loro soldi, specie per una questione così marginale, potrebbe crearvi problemi di coscienza. Aloha
martedì 15 aprile 2008
Giorni di onde: Levanto 12 aprile 2008
Ancora una volta il Dio Nettuno è arrivato nella baia e ha regalato onde di buona misura. Il venticello attivo ha reso l'ambiente un pò "freddo" per essere aprile, ma per scaldarsi, bastava remare e cavalcare. In acqua, gente di tutte le razze e religioni; tra un'onda e l'altra lingue e dialetti dei più disparati per una dolce Babele del Surf. Addirittura inglesi, austriaci e orientali sono riusciti a dare un tocco internazionale allo spot. Come al solito pace e armonia e tanto tanto bel Surf.
lunedì 14 aprile 2008
John "Psichedelico" Peck - terza parte
Vive ai margini del mondo in una colonia nudisti, si ciba di noci di cocco e passa le giornate al sole in contemplazione. Dichiara di non avere bisogno di fare surf per cavalcare le onde cosmiche...eppure se qualcuno gli offre una tavola per entrare in acqua, lo fa, ma solo per fare piacere al prossimo.
E' questo stile di vita che lo mette in serio contrasto con il governo perché, dicevano, non da il buon esempio. La gente lascia il lavoro, le case e si riversa a vivere nelle strade e il sistema viene bellamente scavalcato; la gente non compra più, ma baratta le cose. E' così che nasce la cultura delle comuni e lui è a quel tempo un po' al centro di tutto questo. Insomma, un comunista rivoluzionario.
In realtà John non è mai stato contro il governo. E' stato piuttosto un disilluso, uno a cui non piaceva troppo quello che stava succedendo nel Paese. Era contrario ad andare in giro per il mondo a uccidere la gente, ma non ha mai protestato contro il Vietnam, a dire la verità non credeva nel concetto di protesta. Credeva non servisse a niente, che fosse una totale perdita di tempo.
Ha sempre pensato piuttosto a seguire le proprie estasi, fare ciò che lo rendeva felice ed essere un esempio per la comunità".
I suoi problemi con la legge diventano seri e viene arrestato diverse volte; le cose si complicano perchè ogni volta fugge alla sorveglianza, come dice lui, diventando invisibile o trasformandosi in una palla di fuoco attraverso alcuni tipici trucchi yoga o addirittura diventando "fluido" infilandosi negli scarichi dei lavandini delle celle.
Poi John si calma. All'inizio degli anni '70 mette alle spalle droghe e prigioni e mette la testa a posto sposando Ivana e oggi continua ancora a coltivare i suoi hobbies e le sue passioni, droghe a parte.
Insomma John Peck, leggenda vivente nel mondo del surf californiano, era il tipico rappresentante di nuova razza che sposava la cultura hippy e la cultura della spiaggia. Il mito John Peck, surfista mistico, hippy gitano, guru non violento, che diceva di parlare con Dio, praticava lo yoga, e viveva con un sussidio statale. Un vero malato di Surfismo. Mai nessuno come lui. Aloha
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domenica 13 aprile 2008
John "Psichedelico" Peck - seconda parte
Passano gli anni, la sua popolarità come surfer cresce ma il problema però è che John mostra segni sempre più evidenti di insoddisfazione esistenziale entrando in contatto con il mondo della controcultura, scoprendo la marijuana e altre droghe. "Non ero esattamente dal lato giusto della società" dichiara oggi in merito a quel periodo.
Oltre al surf e alle droghe l'altra grande scoperta di John Peck è l'allora emergente movimento di "espansione della coscienza" e l'incontro sulla North Shore con uno dei suoi esponenti: V, un guru locale con un look simile a Cristo e un carisma molto forte. Ne rimane folgorato. Crede in lui come custode della suprema verità e gli chiede di metterlo in contatto con Dio. Va a vivere per sette mesi con lui sulla North Shore e insieme trascorrono molto tempo a preparare sedute a base di LSD e altri acidi. In una di queste esperienze, John racconta di un viaggio extra corporeo e di una sua trasformazione in "luce che viaggia attraverso l'universo per arrivare a conoscere Dio.."
E' anche il tempo in cui John si unisce alla "fratellanza" - The Brotherhood - un network internazionale, nato a Laguna Beach, California a metà degli anni Sessanta e che si chiamava originariamente" The Brotherhood of Eternal Love", la fratellanza dell'amore eterno.
Membro di spicco è Timothy Leary, il guru dell'Lsd recentemente scomparso. Il movimento in realtà era nato in pieno periodo hippy come filosofia di vita basata sull'utilizzo di sostanze psichedeliche, filosofie orientali e buoni propositi di aiuto reciproco, amore universale e fratellanza. Una sorta di comunità alternativa. In realtà la sua evoluzione fu diversa. Molti membri della fratellanza erano surfisti che, all'occorrenza, durante i loro viaggi alla ricerca dell'onda perfetta si trasformavano in corrieri della droga, attività con cui si mantenevano e che permetteva loro di non fare altro nella vita che cavalcare onde. Col tempo la fratellanza degenerò in una vera e propria rete di distribuzione di droghe pesanti il cui obiettivo non era l'amore universale ma il più prosaico far soldi.
Durante questo periodo però John è anche al top della sua giovinezza e della sua forma fisica: vince alcuni Surf contest e alcune gare di paddling tra lifeguards. Vive anche altre esperienze di Surfismo: va ad un concerto di Jimi Hendrix e vede arcobaleni, luci ed raggi di energia cosmica. Lo considera il profeta.
Poi ecco improvvisamente un attacco cardiaco. John viene ricoverato. Nonostante la sua grande forma fisica e la giovane età, il suo cuore inizia a fare le bizze a causa delle sostanze proibite. In ospedale dichiara di lievitare. Cerca anche di mostrare questo suo stato al personale ospedaliero ma inutilmente. Terminato il ricovero, trova la spiacevole sorpresa del furto di tutte le sue tavole da surf. John crede nei segni del destino e smette di praticare. Passa ore interminabili sulla North Shore in contemplazione.
- segue (e chiude) nel prossimo post -
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giovedì 10 aprile 2008
John "Psichedelico" Peck
Che dire di John.
Sicuramente è stato, ed è tutt'ora un personaggio a cui il termine Surfismo è sempre andato stretto. Se i sintomi classici del Surfismo vanno dallo sdoppiamento della personalità, alle visioni, alle deviazioni, John Peck ne è stato il crogiolo. Un caso unico, ma completo. Un vero e proprio "malato" di Surf e non solo.
Californiano d'origine, figlio di un militare in carriera, passa i primi anni della sua vita a girovagare tra la East Coast degli Stati Uniti, il Perù, le Hawaii. Di passaggio in California, tra un trasferimento e l'altro, a 15 anni viene in contatto con la malattia sulla spiaggia di Coronado a San Diego dove cavalca la sua prima onda su una tavola di balsa presa a prestito. Riparte poi immediatamente alla volta delle Hawaii e qui viene contagiato definitivamente.
Inizia a surfare sulla spiaggia di Queen, affina la sua tecnica a Canoes, Ala Moana e Diamond Head.
Poi chiede un passaggio in macchina al più anziano ed esperto Ricky Crigg per la North Shore e qui rimane definitivamente folgorato. Haleiwa, Sunset, Lainiakea diventano la sua seconda casa, nel senso proprio del termine perchè dorme in spiaggia o in macchina per surfare tutto il giorno in questo paradiso fatto di onde giganti.
Quando ritorna con la famiglia a San Diego, inizia a partecipare alle prime gare ottenendo i primi risultati.
ll giovane John surfa tutti i giorni, salta la scuola, entra in acqua anche con il freddo, senza muta (a quei tempi chiamare muta quelle coperture era tutto un programma...) e si becca la polmonite. E' in questo periodo che iniziano le prime visioni e le prime esperienze extra-corporee, anche se a livello embrionale.- segue nel prossimo post -
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mercoledì 9 aprile 2008
Bagliore
martedì 8 aprile 2008
Par condicio
In tempi di elezioni, il Pontile del Forte mette tutti d'accordo...sia chi ama la destra che chi ama la sinistra...sempre che abbiano ancora un senso
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lunedì 7 aprile 2008
Levanto Local pusher
Da intercettazione ambientale del giorno 6 aprile 2008. Conversazione telefonica sospetta tra soggetto A, denominato ai fini delle indagini Utente Consumatore, e soggetto B, denominato Spacciatore Locale:
Utente A: Ciao, scusa se ti disturbo, ti chiamo da Milano
Utente B: Ciao, dimmi
Utente A: Volevo sapere se ci sono onde
Utente B: qualcosina, ma niente di che. Tira un pò di Libeccio ma per il momento non è ancora entrato;
Utente A: pensi che in giornata cresca? Le previsioni lo davano per buono...
Utente B: non so; prova più tardi.
Utente A: Ti ringrazio, allora ci sentiamo più tardi..
Utente B: Ok, ciao
Ai fini delle indagini si rileva che tale genere di conversazione telefonica viene rilevata con alta numerosità specie in prossimità dei week end. Le prove contro lo Spacciatore Locale di Levanto sono divenute ormai schiaccianti...
Capo d'accusa: traffico e spaccio di (onde) stupefacenti.
domenica 6 aprile 2008
Petrol
Oltre mille chilometri partendo da San Diego. Una strada che è una lunga linea asfaltata in mezzo al deserto. Migliaia di pietre e sabbia cotte dal sole; centinaia di cactus imperiali che accompagnano in ordine sparso la via da Tijuana a Cabo San Lucas. Sulla strada, in mezzo al nulla, una macchina senza roof-rack ma con svariate tavole impilate sul suo tetto. A bordo quattro temerari in odore di avventura. Piuttosto che "volare" direttamente al Cabo, preferiscono sudarsi la meta attraverso un viaggio A/R per tutta la Baja California. Lungo la Mex1, Tijuana, Rosarito, Ensenada, Vicente Guerrero, Lazaro Cardenas,Santa Rosalia, San Juan, Loreto, La Paz, Todos Santos e infine Cabo San Lucas. Tra una tappa e l'altra, surf in luoghi sperduti; camere d'albergo in mezzo al nulla; soste tattiche ad innaffiare (e concimare) la terra dura del deserto; pranzi e cene a base di fagioli e chili; posti di blocco dell'esercito a controllare il nulla; occhi luminosi di animali nella notte che corrono lungo e attraverso la "carretera principal"; soste interminabili sull'unica strada invasa dalle acque di un fiume improvvisato a causa delle forti piogge del giorno precedente; la ricerca spasmodica dell'introvabile benzina in taniche.
Poi la meritata meta: onde calde e da sogno come solo la Baja sa offrire.
Dentro la macchina, rigorosamente senza aria condizionata, il ricordo dell'odore acre dei sedili in stoffa impregnati dal sudore di quel viaggio attraverso il deserto fino all'oceano. Andata e ritorno.
La Baja val bene un sacrificio...Aloha
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sabato 5 aprile 2008
Only the brave
E' ufficiale: un altro inverno se ne è andato. La primavera è arrivata. Con il cambio di stagione, arriveranno onde e la temperatura sarà più dolce, dentro e fuori dall'acqua. Il sole scalderà il mare e il vento e il nostro dolce surfiare sarà ancora più lieto...specialmente dopo un inverno piuttosto rigido come questo; anche al mare.
Non che importi tanto. I veri malati di surfismo non si fermano certamente di fronte a siffatti particolari.
Quante volte nonostante il parere contrario di tutti; nonostante l'inesorabile punto interrogativo di mamma, papà, fidanzata e cane; nonostante nebbia, neve e ghiaccio sulla strada, siamo partiti per il mare con la nostra fida tavola sulla capotta (o al caldo con noi dentro l'abitacolo) e siamo approdati sulla costa accolti da un luminosissimo sole e da una temperatura neanche immaginabile, per come sono rigidi e umidi i giorni invernali nella pianura padana.
I malati di Surf della lega lombarda-piemontese (Milano, Torino, Bergamo, Como e via dicendo) sanno che il passo del Turchino e il passo della Cisa sono gli spartiacque dell'infernale nebbioso inverno da una parte, e del paradisiaco assolato inverno del mare dall'altro. Chi non si muove d'inverno, non può nemmeno immaginarlo. Eppure è così.
Chi ci crede, viene premiato.
Quante volte ho raccontato agli increduli milanesi di aver fatto una domenica di dicembre al mare con sole caldo, 15° e T-Shirt in spiaggia dopo il Surf... non penso mi abbiano mai creduto...come dargli torto...con quella faccia da drogato-allucinato-esaltato che mi ritrovo quando ritorno dal surf, ho veramente epoca credibilità...
Eppure, ripeto, basta crederci per essere premiato...Only the brave
giovedì 3 aprile 2008
L'immaginifico Levanto di Jock Ingram
Se volete deliziare il vostro palato fino con immagini suggestive di uno dei luoghi magici del Surf in Italia, vi consiglio spassionatamente di visitare www.surflevanto.it. Forse nessuno mai è riuscito come Jock Ingram a immortalare il vero spirito surfiero di Levanto, dentro e fuori dall'acqua nei giorni di onde. Levanto è luogo di Surfismo per eccellenza; riuscire a "bloccare" la magia e la bellezza dell'incanto della baia e delle sue onde mai in modo banale, non è opera da poco. Fatevi prendere e buona visione.
mercoledì 2 aprile 2008
L'uomo della cuffia
Si aggira impavido per gli spot della liguria; si difende dai rigori dell'inverno con mezzi di prima necessità di indubbia efficacia. Lo puoi vedere sul suo long anche da notevole distanza: un puntino rosso inconfondibile all'orizzonte. Ma chi è questo uomo della cuffia? Qualcuno sa dare notizie su chi si celi dietro questo mirabile Super eroe stile Marvel? Chi svelerà l'arcano? O rimarrà per sempre un mistero?
Il Surfismo impera...
martedì 1 aprile 2008
Gran Gala Surfistico
Come la domenica alla Messa; come la "prima" alla Scala; come l'ufficiale il giorno della nomina; come il dirigente in visita di rappresentanza: ad ognuno il suo abito, riconoscimento formale della persona, dell'evento, del momento. Noi che lavoriamo di tanto in tanto, specialmente nei cambi di stagione, a contatto con l'acqua, in località e momenti non propriamente "estivi" elogiamo i nostri vestiti e diamone sfoggio: trenta anni fa, senza di loro, il nostro lavoro era non solo saltuario ma anche brevissimo! Oggi, nonostante tutto, abbiamo il privilegio di poter "lavorare" anche nelle giornate più rigide, nelle località più fredde. E quando l'evento è epico, diamo il via alle danze e godiamoci le sfilate come se fossimo al Gran Galà del Surf. Grazie Jack e lunga vita al Neoprene
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